“Spero che tutte le comunità facciano in modo di porre in atto mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria, che non può lasciare le cose come stanno. Non ci serve una «semplice amministrazione». Costituiamoci in tutte le regioni della terra in uno «stato permanente di missione»” (Evangelii Gaudium 25)
Il vescovo di Ischia, Mons. Pietro Lagnese, in data 29 maggio 2015 ha nominato
Don Agostino Iovine direttore ufficio dei beni culturali.
Il compito di don Agostino sarà quello di gestire il museo diocesano, il restauro delle chiese e delle opere d’arte, l’impostazione di nuove chiese. Sarà quindi il custode dei beni della Chiesa. Il vescovo Lagnese ha inoltre nominato don Emanuel Monte vice direttore dell’ufficio dei beni culturali.
Altra nomina va a don Pasquale Trani quale delegato vescovile per la pastorale.
Un nuovo incarico mai esistito in diocesi. Alcuni dei vari compiti saranno quelli di svolgere il servizio di moderatore del Consiglio Pastorale Diocesano e promuovere le sue attività; seguire e promuovere i Consigli Pastorali Parrocchiali e Decanali; favorire lo spirito di comunione ecclesiale e di collaborazione tra i gruppi, movimenti, associazioni presenti in diocesi; elaborare annualmente l’Agenda Pastorale della diocesi.
Vista la novità del nuovo ufficio, abbiamo interpellato direttamente don Pasquale Trani per capire quali saranno le sue mansioni al servizio della Chiesa locale.
Don Pasquale, una novità per la diocesi di Ischia. Un compito al servizio dell’unità della Chiesa locale. In cosa consiste?
“Un servizio per l’unità della pastorale diocesana. Il Vescovo ha inteso dare un segnale di comunione dopo un anno dove c’è stato un percorso di forte collaborazione con molte realtà ecclesiali, prima per l’organizzazione e lo svolgimento del convegno diocesano, ma anche dopo l’invito di Papa Francesco per l’organizzazione e lo svolgimento del cammino sinodale di formazione sui temi della famiglia previsto ad ottobre 2015. Non a caso il servizio vuole promuovere ancora meglio la comunione il coordinamento e l’unità di intenti di tutte le realtà pastorali della diocesi”.
Attualmente ricopri anche l’incarico di responsabile dell’ufficio diocesano di pastorale familiare e vita, oltre che coordinatore regionale. C’è tanta sintonia col nuovo incarico?
“Si in effetti l’incarico di delegato vescovile per la pastorale con quelli precedenti di questo anno pastorale che volge a termine sono nella linea di dare un chiaro segnale della centralità della famiglia, non tanto per la mia persona, ma per quello che la famiglia di oggi e la società odierna stanno vivendo. Questo servizio che sto vivendo come consulta regionale (e quindi anche nazionale) è una posizione privilegiata per poter tenere sempre aggiornata la diocesi e portare anche il nostro contributo a Roma come chiesa locale. Un che cammino che stanno facendo anche altre diocesi italiane”.
Come funzionerà il nuovo ufficio?
“Ci saranno vari punti per la nuova agenda pastorale. Il primo sarà l’istituzione del nuovo consiglio pastorale diocesano che è il vero e proprio organo di governo della diocesi al servizio del discernimento del vescovo. Al consiglio saranno rappresentate tutte le realtà ecclesiali della nostra chiesa locale. Altro punto è offrire ai laici un itinerario di vita cristiana per adulti, come già ribadito dal vescovo al termine del convegno di ottobre 2014. Ancora questo ufficio da me presieduto sarà chiamato a tenere unite le varie realtà pastorali: dalle parrocchie ai decanati agli uffici diocesani preposti, in collaborazione con la consulta delle aggregazioni laicali affinché sui possa sempre meglio svolgere un lavoro di nuova evangelizzazione per la nostra società e per tutta la Chiesa. Non solo di mera conservazione in quanto di buono già si va facendo. Insomma il lavoro è tanto ma si vuole esprimere davvero la piena comunione come scritto dai padri conciliari”.
In ultimo una domanda sull’approvazione del registro unioni civili prima nel comune di Forio e ora anche in quello di Ischia. Un attacco alla famiglia e al matrimonio?
“Sembra una moda da perseguire che è ben lontana dai problemi della maggioranza della popolazione senza voler nascondere i diritti anche delle altre coppie. Spero però che con le amministrazioni comunali si possa sempre collaborare per risolvere i problemi reali della maggioranza delle famiglie, cosa che finora non si è fatto”.
Auguri di cuore per questo importante incarico.
A cura di Lorenzo Russo