APERTA LA PORTA GIUBILARE

Silvia Pugliese per il Kaire – A tre giorni di distanza dall’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia, celebrato a Roma da Papa Francesco l’8 dicembre scorso con l’apertura della Porta Santa nella Basilica papale di S. Pietro, finalmente anche la nostra diocesi ha la sua Porta della Misericordia!

È accaduto sabato 12 dicembre nel tardo pomeriggio, quando Padre Pietro, con voce solenne e carica di emozione, alla presenza di migliaia di fedeli pellegrini che invadevano le strade di Ischia Ponte, ha esclamato “Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore. È questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono!” E ha spalancato la Porta Santa della Chiesa Cattedrale di Ischia.

Apertura Porta 1È stato un pomeriggio lungo e intenso, preceduto da giorni di duro lavoro per preparare la Cattedrale – ma soprattutto il cuore – ad accogliere quella che si pensava sarebbe stata una gran folla di fedeli provenienti da tutta l’isola!

Ma la partecipazione del popolo isolano ha del tutto superato le aspettative!

Alle 17.00 presso la Chiesa parrocchiale di Gesù Buon Pastore, ad attendere il vescovo, erano in tantissimi, da tutte le parrocchie e realtà, e senza distinzioni di età: bambini e anziani compresi.

Il grande aiuto delle forze dell’ordine, delle associazioni di volontariato e del servizio d’ordine, con impegno ha guidato l’enorme processione che seguiva il vescovo e l’intero presbiterio, per le strade di Ischia, alla volta della Chiesa Giubilare.

Ad attendere i pellegrini, una gran folla riversata nelle strade in attese dell’apertura della Porta Santa, la stessa Chiesa Cattedrale era completamente deserta e buia. Il momento era tanto atteso e l’emozione nei tantissimi fedeli era palpabile. Per alcuni minuti, nonostante il grandissimo numero di persone, realmente ammassate per le piccole strade del borgo, regnava il silenzio assoluto.

Apertura Porta 4Intorno alle 18.00 il richiamo della tofa, che riproduce il suono dello jobel, l’antico strumento musicale della tradizione ebraica, e Padre Pietro dopo aver pronunciato le parole rituali “Aprite le porte della giustizia” ha spinto i battenti e ha spalancato la Porta Santa. Accese le luci, il nostro vescovo ha pregato a lungo inginocchiato sulla soglia della Porta della Misericordia…

Dopo questo momento di intenso raccoglimento, vescovo, presbiteri, diaconi e laici sono entrati nella neo-chiesa giubilare sulle note dell’inno dell’anno santo “Misericordes sicut Pater”.

Purtroppo la chiesa non era sufficientemente capiente per accogliere tutti i fedeli accorsi, anche la vicina Chiesa dello Spirito Santo, dove era stato istallato un monitor per partecipare alla celebrazione, era pienissima.

Quindi più della metà delle persone sono rimaste fuori, in strada e hanno seguito la celebrazione dall’esterno, aspettando con grande desiderio che la chiesa si liberasse per poter varcare la soglia della Porta Santa.

Nell’omelia padre Pietro ci ha riproposto la ricorrente domanda del Vangelo della III domenica d’Avvento: “E noi cosa dobbiamo fare?”, una domanda alla quale spesso non sappiamo rispondere, ma ci riesce più facile dire cosa gli altri debbano fare, credendo di avere le risposte giuste per tutti.

Apertura Porta 6Il nostro vescovo all’inizio di questo giubileo ha sollecitato ogni ischitano a farsi questa domanda, chiedendo a se stessi e al Signore. “È importante – continua il presule – che ogni azione, ogni attività, ogni lavoro e ministero, ogni vocazione, ogni impegno sociale religioso e civile, sia mosso dal desiderio di rispondere alla volontà di Dio su ognuno di noi”.

In modo molto diretto e concreto padre Pietro ci ripropone la risposta di Pietro agli Apostoli nel giorno di Pentecoste: un invito alla conversione, che il nostro amato vescovo definisce “il messaggio perenne della Chiesa!”

E quale tempo migliore, del tempo dell’attesa, per inaugurare questo Giubileo, un tempo favorevole per tutti noi, per vivere la Misericordia?

“Mettere di nuovo al centro Gesù Cristo! L’aver posto al centro del nostro presbiterio l’antico e bellissimo crocifisso della cattedrale deve ricordarci chi è il centro della nostra vita e della nostra fede, senza di Lui nulla avrebbe senso della nostra esistenza!”

Apertura Porta 9Questo il messaggio di Mons. Lagnese, che ci avverte però di non illuderci, perché “se non faremo noi per primi esperienza di misericordia, non sarà possibile offrire Misericordia!”

Padre Pietro ci ha messo in guardia dalla “sclerocardia“, la durezza del cuore, che ci porta lontani dalla vera Misericordia, che ci induce a dire “non fa nulla” e a lasciar correre le cose, accettando tutto come se tutto andasse bene. Mons. Lagnese ci ha riproposto le parole di Papa Francesco: “il buonismo è distruttivo, fascia le ferite senza prima curarle e medicarle. E questo non è cristiano. Il cristiano è colui che vuole lasciarsi rinnovare dal amore di Dio”! Padre Pietro ci ha poi salutati con il “consiglio” di Maria, madre di misericordia, che risponde alla nostra domanda “E noi cosa dobbiamo fare?” con le dolci parole tratte dal Vangelo di Giovanni: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela!”

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Commenti per la processione dal Buon Pastore alla Cattedrale e apertura della Porta Santa

Apertura Porta 12Gina Menegazzi: “Una fiumana di gente che ha riempito tutto il paese. Così si è concluso il pellegrinaggio dalla chiesa di Gesù Buon Pastore fino alla Cattedrale, sabato 12 dicembre, per l’apertura della Porta Santa. Sua Eccellenza il Vescovo Lagnese e tutti i sacerdoti e i diaconi davanti, e dietro tanta tanta gente, di ogni genere, e tanti tanti giovani.

Pensavo, mentre camminavamo recitando le litanie dei Santi, a tutti quegli uomini e quelle donne che ci avevano preceduto nel segno della Fede e che venivano ora invocati: “prega per noi”. Cercavo di prestare attenzione al loro nome, d’identificarli con un gesto, un attributo, un’opera d’arte che me ne rimandasse un’immagine, in modo che non fossero solo una vuota lista di nomi.  E nel fare questo, sentivo la loro presenza, quasi il loro camminare con noi, e il nostro essere “popolo in cammino” verso la Misericordia del Padre, con loro in Comunione.

E poi c’è stata l’apertura della Porta della Cattedrale – per noi tutti, ora, Porta della Misericordia – e la potenza della figura di Padre Pietro, inginocchiato sulla soglia, che racchiudeva e rappresentava tutti noi, con una forza e al tempo stesso un’umiltà che davvero parevano invocare, e accogliere, con quel gesto, tutta la Misericordia di Dio.

E’ stata un’emozione grande, più forte di quando io stessa, più tardi, ho attraversato quella stessa Porta.

Mi resta dentro quella domanda che il nostro Vescovo ha più volte ripetuto nella sua omelia: “Che cosa vuole il Signore da me? Che cosa devo fare?”

Rosa: “Mi dispiace per tutti coloro che sono rimasti fuori dalla Cattedrale. C’era veramente tanta gente: impensabile per tutti entrare dove per ragioni di ordine pubblico non potevano accedervi più di un tot di persone! Come parrocchia di Ischia Ponte sono stati tre giorni di intenso lavoro!!  Dalle 16 sono stata in sacrestia della Cattedrale, ho aiutato a vestire don Camillo e altri sacerdoti anziani… Non ho visto l’apertura della porta perché dovevamo accendere le luci ma vi assicuro che al momento dell’apertura sono stata pervasa da un’emozione forte e anche se non vedevo nulla, il mio volto era bagnato di lacrime!!! E come la sig.ra che mi era vicino, ho sentito che cominciava un percorso per me, di misericordia nei miei riguardi: non ero io a dover esser misericordiosa ma il mio Papà, Gesù, lassù voleva farmi sentire la Sua Misericordia, cominciava per me un nuovo e profondo pellegrinaggio dell’anima!! Questo è stato il momento più bello e forte per me. E così comincia un nuovo percorso che ci vede impegnati in prima persona in questo giubileo diocesano!! Pellegrinaggi parrocchiali, di gruppi, catechesi sulle opere di misericordia, adorazione continua.. con la Sua Grazia tutto si può”!

Franca: “Vedere tutta quella gente, un fiume immenso di persone dietro il nostro Vescovo, che hanno invaso in modo silenzioso, in preghiera, le strade di Ischia Ponte, mi ha fatto emozionare. Sentivo la Chiesa di Ischia un unico corpo. Tanti, ma una cosa sola. Eravamo li per assistere ad un momento storico per la nostra comunità locale: l’apertura della Porta Santa. Da oggi l’isola d’Ischia cambia volto: sarà un po’ misericordiosa. Ma il cammino è duro e lungo. Ce la faremo”.

Giovanni: “Non vedevo tutte quelle persone per un evento religioso, da quando era venuto Giovanni Paolo II ad Ischia. Finalmente i cristiani ischitani sono scesi in strada e hanno manifestato la loro voglia di seguire Dio, attraverso il Papa, il Vescovo di Ischia. Continuiamo così, immergiamoci in questa misericordia d’Amore”.

Lisa: “Mi sono emozionata in vari momenti della funzione in Cattedrale. Il vescovo, come un Padre, ci ha ricordato che questa è la Porta della Misericordia ed è spalancata per noi che vi possiamo passare! E ancora ci ha ricordato quattro verbi: rallegrati, grida di gioia, esulta e acclama con tutto il cuore! Come chiesa locale abbiamo ora questo compito: gridare di gioia, rallegrarci, esultare e acclamare che Dio è misericordioso. Grazie Padre Pietro”.