Lorenzo Russo – direttore Kaire
Domenica 16 ottobre il vescovo di Ischia Mons. Pietro Lagnese ha celebrato la S. messa nella chiesa del Vatoliere che appartiene alla parrocchia Natività di Maria SS. dello Schiappone.
Durante l’omelia il vescovo ha fatto il grande e atteso annuncio, che tutti aspettavano da tempo: “a conclusione della santa Messa volevo dirvi una parola, ma appena arrivato qui da voi per questa celebrazione, mi avete fatto tante domande. E allora perché aspettare? Voi, penso, sapete come mai sono qui stasera. Dopo circa un anno e mezzo questa comunità deve avere un Pastore che la guida, che l’accompagni. Avete vissuto un periodo non facile, e non solo voi ma tutta la Diocesi – il vescovo in primis – e in questo tempo, per quanto ho potuto, ho cercato di esservi vicino. L’ho fatto venendo qui a celebrare varie volte l’eucarestia, cercando di mostrarvi tutta la vicinanza di un Padre. L’ho fatto anche attraverso la presenza di tanti sacerdoti che ringrazio di cuore, a iniziare dal Vicario Generale don Agostino Iovene che ha amministrato questa parrocchia in questo periodo. Ma ringrazio anche don Pasquale Trani, don Luigi Trani e gli altri sacerdoti che sono stati qui per non farvi sentire la mancanza di un Pastore.
A conclusione del procedimento che ha visto coinvolto il vostro ex parroco a causa delle dimissioni dallo stato clericale che la Santa Sede gli ha imposto, ora c’è bisogno di una nuova cura Pastorale, di un nuovo Pastore che sia qui stabilmente, che vi guidi e stia con voi. E il vescovo, dopo aver pregato e consultato i suoi collaboratori, ha ritenuto che questo sacerdote potesse proprio don Marco D’Orio”.
In questo momento il vescovo è stato interrotto da un lunghissimo e forte applauso seguito da una standing ovation dei fedeli presenti.
Il Vescovo poi ha proseguito: “wow, don Marco è diventato un vip! Beh, sono contento perché si vede che siete contenti voi. Questo è un segno, una gioia che avete dimostrato in questo momento, che don Marco ha lavorato bene in questo ultimo periodo qui fra di voi. Mi sembra anche per don Marco sia un invito davvero a sapersi spendere per questa comunità. Carissimo don Marco, non denutriamo questa comunità.
Il vescovo in questo anno e mezzo – ve lo dico con grande sincerità – vi ha pensato e ha pregato per voi tantissime volte. Oggi questa comunità è affidata a don Marco. E lui spenderà le sue energie per voi, e dovrà mettersi in rete con gli altri sacerdoti affinché voi non rimaniate isolati ma siate parte della comunità unica diocesana. Vale però anche il contrario: don Marco è affidato a voi che dovete prendervi cura di lui, dovete sostenerlo, incoraggiarlo, pregare per lui. Il Signore ha fatto quindi un regalo reciproco, sia a voi che a don Marco, affinché cresciate insieme nella fede.
Don Marco, trattala bene questa comunità, perché può dare tanto, tanto. Soprattutto dai giovani che in tutto questo tempo non hanno mai mollato e sono stati sempre presenti. Vi ringrazio perché siete stati motivo di riflessione per il vescovo. Andiamo avanti insieme”.
Don Marco, visibilmente emozionato, ha fatto un piccolo discorso di ringraziamento: “E quasi un anno e mezzo che sono qua. Ho sempre detto ai fedeli di pregare pregare, pregare, pregare incessantemente. Allora questo è quello che vi continuo a dire: chiedete incessantemente, pregate, ascoltate la parola di Dio, perché quando bussiamo le porte al Signore, Lui apre sempre. Ma bisogna perseverare.
Io qui mi sento a casa, mi sento come un figlio vostro e con questo incarico, mi sento anche un po’ come vostro Padre.
Come diceva il vescovo prima, se ci aiutiamo a vicenda allora costruiamo la Chiesa di Dio. Se però non facciamo questo, non andiamo da nessuna parte e la Chiesa rimane sempre allo stesso posto. Noi dovremmo dar conto al Signore della nostra fede. Ringrazio tantissimo Padre Pietro perché ha scelto me per voi. E ringrazio tutti voi che avete pregato per me”