Messaggio per il 1° maggio
«Il dato prevalente è che il lavoro in Italia manca». Parte da questa constatazione il Messaggio per il 1° maggio firmato dalla Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro della CEI.
Il tempo di crisi che stiamo attraversando rischia di rendere tutti incapaci «di fermarci e tendere la mano a chi è rimasto indietro» scivolando «nel disinteresse per il destino dei nostri fratelli».
Oggi più che mai – secondo i Vescovi – «c’è quindi bisogno di educare al lavoro», che «deve tornare a essere luogo umanizzante, uno spazio nel quale comprendiamo il nostro compito di cristiani, entrando in relazione profonda con Dio, con noi stessi, con i nostri fratelli e con il creato».
La dimensione educativa del lavoro – si legge ancora nel testo – «va ritrovata anche all’interno delle istituzioni formative, facendo in modo che scuola e lavoro siano due esperienze che si intrecciano e interagiscono: i giovani devono poter fare esperienze professionali il prima possibile, così da non trovarsi impreparati una volta terminati gli studi».
L’ultima denuncia è quella della profonde disuguaglianze tra il Nord e il Sud del Paese: «senza un Meridione sottratto alla povertà e alla dittatura della criminalità organizzata – è la conclusione del Messaggio – non può esserci un Centro-Nord prospero».