Venerdì 20 novembre si è rinnovato l’appuntamento mensile tra i giovani delle varie realtà parrocchiali isolane ed il nostro Vescovo Pietro. La Preghiera Giovane è sempre un momento speciale che riesce a trasmettere pace e serenità a chi vi prende parte.
Giuseppe Galano per il Kaire
L’incontro, dal titolo “Farà molto di più per voi”, ha avuto come tema centrale le Beatitudini. Il momento di preghiera ha avuto inizio con l’ Invocazione allo Spirito Santo. Le voci della corale della Pastorale Giovanile hanno intonato il canto Inno allo Spirito Santo. “Invochiamo lo Spirito affinché sia questo un vero incontro con il Signore, la Sua parola abbia ad interpellarci, inquietarci, come detto a Firenze da Papa Francesco”. Queste le prime parole pronunciate dal Vescovo. “Lo Spirito è con noi, in noi e preghiamo affinchè possiamo far spazio alle Parole di Gesù, affinché possiamo realizzare in noi quello che avvenne a Nazareth quando lo Spirito trovò posto in Maria. Il Vescovo ha invitato tutti a meditare sulle Beatitudini. La Lettura delle Beatitudini invita a pensare alla felicità alla maniera di Gesù, una felicità che rende beati. “In questo incontro vogliamo meditare in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù. Meditiamo sulla Prima Beatitudine, Beati i poveri di spirito perché di essi è il regno dei cieli”. Quale supporto alla riflessione è stato proposto un canto, tratto dal repertorio di Jovanotti, datato 2005, Mi fido di te. Jovanotti ha utilizzato parole che sembrano senza senso; si fa fatica a capire il testo della canzone. “Facciamo fatica a comprendere il senso delle cose, il senso della vita. Quello che appare chiaro in tutte queste difficoltà è la necessità di fidarci di qualcuno. Il testo ruota tutto intorno all’espressione mi fido di te, riportato nel testo più volte. Il povero di spirito è colui il quale dice mi fido di te”. Il Vescovo ha estrapolato dal testo frasi molto significative che hanno favorito la riflessione. Forse fa male eppure mi va di stare collegato, di vivere di un fiato, di stendermi sopra al burrone, di guardare giu. “Non vogliamo rinunciare a vivere, vogliamo vivere in pieno, nonostante il rischio di vivere; allora mi fido di te”. La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare. “Vi è voglia di volare, voglia di libertà. Che la parola Beati i poveri di spirito possa significare proprio questo. Beati coloro che hanno capito che la loro vita non è accumulo di cose, non è avere la tasche piene, la vita non è quello che si ha. Beati coloro che si riconoscono poveri davanti a Dio. Beati quelli che sanno che tutto viene da Dio, che Dio è nella loro vita, che Dio è presente e provvede alla loro vita”.Cosa sei disposto a perdere. “Questa frase è la chiave di lettura per poter entrare nelle Beatitudini, per essere poveri di spirito. Cosa sei disposto a perdere? Cosa sei disposto a fare? Se sei disposto a perdere qualcosa allora potrai essere Beato e potrai scoprire che vi è gioia sapendo che vi è qualcuno che si prende cura di te”. Padre Pietro afferma che se nella vita tutto è scontato, tutto è organizzato e preparato, se non si è disposti a lasciarsi andare almeno una volta non si potrà scoprire questa Beatitudine, quella di colui che si riconosce piccolo davanti a Dio. Mons. Lagnese ha invitato i presenti a meditare su un passo del Vangelo di Matteo (6,25-34). “Sono parole che riscaldano il cuore queste scritte da Marco, ci fanno sentire amati da Dio, ci mettono gioia nel cuore, ci emozionano. Quando ci sentiamo amati ci emozioniamo. Gesù ci invita ad una vita bella, una vita speciale”. Padre Pietro invita tutti a fidarsi di Dio. “Povertà non significa non avere nulla, povertà è fidarsi di Dio, sperimentare la libertà”. Dopo queste parole viene proposto il canto Povertà, tratto dal Musical Forza Venite Gente. A conclusione dell’incontro la corale intona il canto Io credo in te Signore. Possiamo affermare con certezza che i ragazzi sono strati toccati dalle riflessioni, in essi si leggeva al termine dell’incontro un senso di pace e benessere.
Foto di Andrea Di Massa