INCHIESTA KAIRE
Secondo alcuni studi negli ultimi dieci anni il numero di italiani habitué di siti porno è quasi raddoppiato: da 5 a 8 milioni. Di questi, il 10% è costituito da minorenni. Il 25% dei giovani tra i 14 e i 16 anni, inoltre, passa troppo tempo collegato a siti porno, con il rischio di sviluppare patologie come la dipendenza dal sesso e la porno-dipendenza. Cosa possono fare i genitori per aiutare i figli nello sviluppo di un preciso modello di vita sessuale più sano e consapevole?
A cura della Dott.ssa Rossella Verde – Psicologa
Uno dei passaggi più delicati della vita di un ragazzo è sicuramente la graduale scoperta della sessualità, che si declina sia attraverso la dimensione fisica che quella psicologica. Le modificazioni corporee cominciano ad accennarsi durante la preadolescenza, ovvero quella fase della vita situata fra l’infanzia e l’adolescenza, fra i 10 e i 13 anni. Durante l’adolescenza questi cambiamenti corporei si fanno più evidenti. I segnali principali della trasformazione corporea, regolata dagli ormoni, sono numerosi e coinvolgono oltre al corpo anche le emozioni e il modo di pensare. Guardarsi diventare adulti, sentirsi in armonia col proprio corpo che cambia, iniziare a percepire i vissuti legati alla propria sessualità e a sperimentare i primi approcci “amorosi”, acquisire conoscenze rispetto alla propria salute sessuale e alla prevenzione, maturare un’identità sessuale, rappresentano per i ragazzi una vera e propria “sfida” da intraprendere per entrare nel mondo adulto.
MODELLI DI VITA
Il giovane, passando dal controllo parentale all’adattamento sociale, deve costruirsi i propri modelli di comportamento, anche sessuale, mediando tra i modelli trasmessi dai genitori e quelli del contesto sociale in cui si trova a vivere. La salute sessuale dei giovani (e dei futuri adulti che diventeranno) passa quindi attraverso la capacità di dare un significato alla propria esperienza; dare un significato vuol dire collegare le proprie azioni ad un sistema di valori, di affettività, di sentimenti, di opinioni, di bisogni, di conoscenze. È importante che i ragazzi possano confrontarsi con gli adulti sulle tematiche della sessualità e delle relazioni umane; lasciati a se stessi le fonti di informazione sulla sessualità e sul rapporto uomo-donna a cui tendenzialmente si rivolgono sono inadeguate, se non dannose: passaparola tra i coetanei, siti web e pornografia.
La diffusione della pornografia tra i giovani, in particolare, sta diventando sempre più un campanello d’allarme. Con l’espansione della tecnologia e con l’avvento dell’era digitale, in cui la fruizione dei contenuti è a portata di click, il rischio che i ragazzi accedano alla pornografia è sempre più alto.
Uno studio dell’Università di Padova che ha coinvolto 893 studenti delle scuole medie superiori di Padova e provincia e che è stato recentemente pubblicato dall’International Journal of Adolescent Medicine and Healt, ha messo in evidenza che il 78% dei giovani é un fruitore abituale di siti pornografici. Gli intervistati hanno dichiarato che la frequentazione di questi siti diventava spesso un’abitudine e il 10% dei frequentatori considerava l’abitudine come dipendenza.
Questi dati confermano la potenza dell’industria del sesso e dell’erotismo online che fa della mercificazione del corpo sia maschile che femminile la propria arma: un impero economico che si consolida anche grazie all’espansione e alla facilitazione di accesso al web comprendente fasce di utenti sempre più giovani, complice lo sgretolamento del nucleo familiare con i genitori sempre più assenti nelle attività dei figli.
Secondo un’altra ricerca elaborata dalla Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (SIAMS), dal 2005 ad oggi il numero degli habitué di siti porno è quasi raddoppiato: da 5 a 8 milioni in Italia. Di questi, il 10% è costituito da minorenni. Il 25% dei giovani tra i 14 e i 16 anni, inoltre, passa troppo tempo collegato a siti porno, con il rischio di sviluppare patologie come la dipendenza dal sesso e la porno-dipendenza.
DIPENDENZA DA SESSO
La dipendenza da sesso non è un fenomeno nuovo: si tratta di un comportamento caratterizzato da un desiderio sessuale anomalo che coinvolge l’attività del pensiero a tal punto da interferire seriamente con le normali attività quotidiane, e persino da non consentire più di perseguire altri scopi nella vita. Oggi questo disturbo è stato inserito tra le nuove dipendenze in quanto ha considerevolmente aumentato la sua incidenza sociale.
PORNO-DIPENDENZA
La porno dipendenza, invece, appare come una particolare estensione autoerotica dello stesso aspetto compulsivo. Dal punto di vista psicologico e sociale la porno-dipendenza modifica in modo negativo e profondo tutti gli aspetti della vita di un individuo: capacità di applicazione ed attenzione, applicazione allo studio, rapporti sociali in genere, in particolare rapporti di amicizia e di amore, progressiva sfiducia in sé e riduzione della propria autostima, possibilità di vivere la dimensione reale della propria vita.
FATTORE ETA’
Uno dei fattori di rischio più evidenti dei potenziali danni della fruizione di pornografia è l’età a cui si inizia ad accedere ad essa. La ricerca scientifica, infatti, ha ormai dimostrato che la pornografia ha effetti molto più seri sui preadolescenti e sugli adolescenti, piuttosto che sugli adulti. Il rischio quindi è tanto maggiore quanto più è bassa l’età del soggetto. La confusione a livello cognitivo tra finzione e realtà, presente in preadolescenti e adolescenti, fa sì che essi percepiscono le scene e le pratiche contenute nel materiale pornografico come effettivamente realistiche, influenzandone il comportamento. Preadolescenti e adolescenti possono considerare normali dei comportamenti sessuali trasgressivi, per cui hanno maggiori probabilità di sviluppare comportamenti dello stesso tipo; inoltre, in un periodo in cui essi sono alla ricerca della propria identità sessuale, la pornografia può creare difficoltà nella strutturazione di questa identità e disorientamenti, perché essa spesso presenta dei modelli ambigui di sessualità.
BISOGNI NEGATIVI
Nella pornografia il sesso è presentato come bisogno da soddisfare, senza alcun valore morale o sociale, come una semplice manifestazione fisiologica che ne banalizza il significato e può impedire il già difficile passaggio da una sessualità narcisistica ad una relazionale. Ci possono anche essere maggiori possibilità di sviluppare comportamenti violenti, non solo nel campo sessuale, e di andare incontro a momenti di depressione. Inoltre si possono sperimentare più facilmente chiusure verso gli altri e solitudine. Poiché poi l’uso di materiale pornografico è diffuso soprattutto tra gli adolescenti maschi, questo li porta più facilmente a considerare la donna come oggetto o come merce di scambio.
IL DIALOGO CON I GIOVANI
Le conseguenze della maggior diffusione della pornografia tra i giovani non possono non interrogarci sull’importanza del dialogo a diversi livelli. Innanzitutto vi è la necessità di fornire ai giovani le informazioni necessarie a comprendere i cambiamenti fisici e psicologici che li condurranno dall’adolescenza all’età adulta. In secondo luogo è auspicabile che gli educatori siano in grado non solo di dettare dall’esterno regole di comportamento, ma di fornire un sistema di valori che metta i giovani in condizione di fare delle scelte responsabili. Infine è necessario accompagnare i genitori nella conoscenza del mondo digitale e dei nuovi fenomeni ad esso connessi, sia positivi che negativi, fornendo loro strumenti come il “parental control”, che permette di limitare l’accesso a contenuti non adatti ai minorenni su qualsiasi dispositivo tecnologico.
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