Il mio più affettuoso benvenuto a S. E. Mons. GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso – Bojano e Presidente della Commisione Episcopale della Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace e la custodia del Creato. Voglio in questo momento esprimergli la mia più viva gratitudine e quella della nostra Chiesa di Ischia per aver accettato l’invito ad essere in mezzo a noi questa sera per farci dono delle sua testimonianza e della sua riflessione in occasione del nostro Convegno Ecclesiale che ha come tema: “Evangelii Gaudium: la Chiesa di Ischia in uscita”.
Lo ringrazio sinceramente per aver detto sì al nostro invito perché aveva per oggi in agenda un altro impegno e, pur di accontentarci, ha dovuto fare qualche modifica al suo programma della giornata.
Dopo le belle giornate di giovedì e di ieri che hanno visto rispettivamente la presenza del prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, e di S. E. Mons. Nunzio Galantino, Vescovo di Cassano all’Ionio e Segretario Generale della CEI, viviamo così con Mons. Giancarlo la terza giornata di questo convegno nella quale vorremmo riflettere sulle possibili vie da percorrere per essere una vera Chiesa in uscita.
Padre Giancarlo da sempre vive sulla propria pelle la dimensione dell’uscita. Il suo impegno pastorale, come presbitero prima e vescovo poi, ieri di Locri-Gerace e, oggi, della Chiesa di Campobasso-Bojano, lo testimonia.
La sua vita, direi anche il suo linguaggio e i suoi gesti di ogni giorno, ci dicono il desiderio di un uomo e di un vescovo che vuole annunciare la non estraneità del Dio di Gesù Cristo alle vicende umane e mostrare il volto di una Chiesa che come il Suo Signore voglia prendere sul serio la logica dell’incarnazione. Un uomo che vive la Chiesa del Concilio – ci piace dirlo alla vigilia della beatificazione del grande “timoniere del Concilio” che fu Paolo VI, come molto opportunamente lo ha definito Papa Benedetto XVI; una Chiesa per la quale – secondo la bella espressione della Gaudium et Spes – “nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel suo cuore“ e per questo vive “realmente e intimamente solidale con il genere umano e con la sua storia” (1).
Grazie, carissimo padre GianCarlo per quanto fai e dici e per aver voluto accogliere il nostro invito. Grazie e ancora: benvenuto tra noi!