Esprimo in modo speciale la mia più viva gratitudine al prof. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, presente in mezzo a noi questa sera per farci dono delle sua testimonianza e della sua riflessione.
A lui il nostro più affettuoso benvenuto e il nostro ringraziamento per il suo impegno personale alla causa del Vangelo e della promozione umana e per il contributo grande che da tanti anni, la Comunità di Sant’Egidio, da lui fondata, sta offrendo ai temi della pace, della solidarietà e del dialogo.
Il nostro augurio è che possiate sempre andare avanti sulla strada della preghiera, dei poveri e della pace, perché, come vi ha detto Papa Francesco il 15 giugno scorso, crescano nel cuore della società, al posto dei fantasmi dell’inimicizia e dell’indifferenza, la compassione, la tenerezza e l’amicizia.
Oggi, tra l’altro, per la Comunità di Sant’Egidio, è un giorno particolare perché in maniera forte essa fa memoria di ciò che avvenne il 16 ottobre 1943, – un giorno triste per Roma e per l’Europa – quando gli ebrei romani furono razziati dai tedeschi con la collaborazione di troppi italiani, causando la morte di più di mille vittime innocenti: il vostro impegno nel continuare a raccontare, perché il mondo non dimentichi, contribuisca alla formazione di una nuova coscienza civile!
Conosco personalmente alcuni fratelli della Comunità e, molte volte, in passato, da parroco, – mi sembra bello testimoniarlo in questa occasione – ho potuto constatare la cura e l’amore che essi pongono verso i poveri e quanti vivono forme di esclusione sociale. Davvero grazie, di cuore!