NELLA CHIESA DI SANT’ANNA IN LACCO AMENO
di Enzo Mangia
Nella chiesa di San Rocco di Lacco Ameno, collegata alla congrega di Sant’Anna, c’è una statua imponente di padre Pio benedicente. Questo è spiegabile con il culto diffuso ed intensamente avvertito nel comune ischitano per il Santo di Pietrelcina, nato il 25 maggio 1887 ed ordinato sacerdote nel Duomo di Benevento il 10 agosto 1910. Ne è custode e sagrestano Peppino Monti. La mattina del 20 settembre 1918, mentre pregava davanti al Crocifisso nella chiesina che frequentava mattina e sera, ricevette da Dio il dono delle stimmate, visibili, che rimasero aperte e sanguinanti per mezzo secolo, cioè fino alla morte avvenuta il 23 settembre 1968. Molti fedeli, che si recavano a visitare il sacerdote stimmatizzato, grazie alla sua potente intercessione verso Dio, ottenevano grazie richieste.
La vita di P. Pio è stata rievocata dal vescovo di Ischia, mons. Pietro Lagnese, nel corso della celebrazione della Santa Messa nella chiesetta su menzionata di Lacco Ameno, gremita di fedeli, che avevano chiesto che parlasse loro del famoso Santo. Hanno concelebrato con il vescovo il parroco don Gioacchino Castaldi, il vice parroco don Gianfranco del Neso. Presente anche il neo sindaco di Lacco Ameno, Giacomo Pascale che ha partecipato anche alla processione.
Il Presule nell’omelia ha affermato che si tratta di “un uomo innamorato di Dio. Questo suo amore verso l’Onnipotente cresceva sempre di più man mano che avanzava negli anni”. Mons. Lagnese ha così proseguito: “Il modo migliore di dimostrare affetto, venerazione verso padre Pio è quello di prenderlo a modello. Quindi occorre pregare molto, e non solo per la nostra salvezza, ma anche per tanti che vivono lontano o fuori dalla Chiesa”. Sua Eccellenza ha poi raccomandato di frequentare l’Eucaristia “che è luogo di grazia e di grande consolazione. Quindi restiamo sempre in comunione con Cristo, nutrendoci tutti i giorni della sua carne con la Comunione Eucaristica”.
Va ricordato che la celebrazione di Mons. Lagnese è avvenuta anche come suffragio del compianto Don Vincenzo Scoti, cappellano della congrega per oltre 40 anni.