Il vescovo di Ischia Mons. Pietro Lagnese ha iniziato il suo viaggio pastorale nelle 25 comunità parrocchiali dell’Isola. La prima visita nella parrocchia di San Vito Martire nel decanato di Forio
Forio – Si dice che l’Epifania porta tutte le feste via, ma quest’anno per la Parrocchia di San Vito Martire in Forio le feste sono continuate. Infatti con il 6 gennaio è iniziata la Visita Pastorale del nostro Vescovo Pietro alla Chiesa di Ischia. Come da tradizione, però, ogni anno il 6 gennaio viene a celebrare la Santa Messa in Basilica, per chiudere il ciclo delle SS. Quarantore che aprono l’anno civile; infatti dal 3 al 6 gennaio, Gesù Eucaristia viene solennemente esposto nella Parrocchia Primaria del decanato di Forio, la seconda più antica dopo la Cattedrale. Grande gioia per i parrocchiani di San Vito, e non solo, quando il 6 gennaio scorso alle ore 18.30 si sono aperte le porte della Chiesa Madre per far entrare il nostro Pastore Pietro nel Tempio Sacro: le campane hanno suonato a festa e la grande campana donata dal Re Ferdinando II nel 1854 alla Chiesa di San Vito, ha fatto sentire il suo inconfondibile suono come nei momenti più importanti dell’anno liturgico. Il Vescovo nell’omelia ha ribadito più volte il fatto che Dio si interessa di noi; la nostra vita è un pellegrinaggio e che il Vescovo si fa pellegrino come noi. Nel nostro pellegrinaggio ci è di aiuto la possibilità di gustare l’Eucarestia, non dobbiamo ostacolare il nostro incontro con il Signore come voleva fare invece Erode con i Re Magi, dobbiamo essere invece una Gerusalemme raggiante di luce (I Lettura). Forte è stato l’invito del Vescovo alla comunità di Forio ad essere sempre più accogliente e a testimoniare a tutti l’amore del Signore, a non essere xenofobi, ma soprattutto a rispettare le altre culture, razze e religioni. Bisogna camminare insieme verso l’incontro con il Signore attraverso l’aiuto della Madonna invocata in questa parrocchia con il titolo della Libera e di San Vito. Bisogna sentire il profumo di Cristo negli altri, nel fratello che soffre e in quello in difficoltà. Gesù è presente in colui che non possiamo immaginare che si nasconda, in ognuno di noi c’è la presenza del Signore che oggi viene celata in quella del Vescovo.
Nella celebrazione del 7 gennaio invece il Vescovo nell’omelia ha ribadito l’importanza del Battesimo e ha chiamato a sé due bambini della Parrocchia, Dario e Pietro, facendoli diventare co-partecipi dell’omelia, facendogli alcune domande ed interloquendo con tutti gli altri bambini che hanno animato la Santa Messa. La “parola” ci mette una gioia dentro, una forza che lo stesso Gesù ha avvertito iniziando la sua missione. La nostra domanda è: Signore chi sono io? Sono figlio di Dio e il Vangelo con l’Eucaristia ci fanno capire che davanti agli occhi di Dio siamo figli suoi. Il vescovo ha anche ricordato che nella navata sinistra della Basilica di San Vito c’è un altare dedicato alla “rivisitazione” di S. Elisabetta che visita la cugina Maria dopo aver partorito Gesù; è l’unico quadro che ricorda questo evento. L’intera giornata è stata sugellata dall’evento filatelico che grazie a Monsignor Giuseppe Regine si è potuto effettuare con Poste Italiane; in tal modo si è impresso a carattere d’oro l’immagine della Visitazione scelta dal Vescovo Pietro alla Chiesa di Ischia per la Visita Pastorale. Il Vescovo insieme ai rappresentanti di Poste Italiane, il Dott. Carmine Esposito, nonché esperto in Conservazione dei Beni Culturali e Lucia Esposito, hanno suggellato questo memorabile evento su una cartolina filatelica. In tutte le altre omelie, forte è stato il richiamo ala fedeltà in Dio e alla “parola”, al “logon”, che è capace di trasformare la nostra vita. Con il Battesimo siamo diventati cari agli occhi di Dio, lo scopo della venuta del Vescovo è quello di concretizzare la presenza di Dio ed ognuno deve essere ascoltato, accolto da lui e idealmente come in un quadro del Barocco i cieli si squarciano. Da lunedì a mercoledì il Vescovo ha visitato i malati e gli infermi della Parrocchia ed è passato dalle strade che delimitano il territorio parrocchiale visitando anche la Chiesa di San Domenico in via Bocca e il “gioiellino seicentesco”, come da lui è stato definito, il Santuario della Madonna della Libera, in San Carlo nella contrada Gaetano Morgera già Cierco. Il tema dell’omelia è stato anche quello dell’Eucaristia che è l’emblema di ogni cristiano, dobbiamo stare alla scuola di Gesù e ascoltare come fece Samuele ciò che dobbiamo fare: “Signore fammi vedere ciò che devo fare” in famiglia, in parrocchia, sul posto di lavoro, nel sociale. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e qui ad Ischia il mar Tirreno non ci deve spaventare perché nulla è impossibile a Dio, la Chiesa di Ischia può andare oltre i confini del mare. Il vescovo inoltre ha ricordato che quando lui era parroco, nella Diocesi di Capua, diceva ai suoi parrocchiani che non aveva mai sentito qualcuno che avesse detto che dopo aver seguito Gesù se ne fosse pentito, ora l’invito è rivolto alla comunità di San Vito in Forio; bisogna fidarsi di Dio.
Proficui sono stati anche gli incontri con i catechisti della parrocchia, i primi responsabili dopo il Parroco alla formazione spirituale dei piccoli cristiani cattolici. L’invito al Consiglio Pastorale ad essere autentici testimoni del Vangelo e non sentirsi scelti ma anzi fare in modo di essere calamite verso quelle persone che sembrino apparentemente “sorde” alla chiamata di Cristo.
Martedì pomeriggio invece il Vescovo ha incontrato i bambini del catechismo scherzando con loro come un nonno, cantando e diventando empaticamente bambino come loro.
La sera è stata la volta della riunione con i comitati della Madonna della Libera e di San Vito dove è emerso il desiderio e la volontà, come in effetti si è sempre fatto, di devolvere una parte della questua al mantenimento ed al decoro della Chiesa come si fa assiduamente per la Madonna della Libera e di opere di carità realizzate dal Comitato di San Vito. Basti pensare infatti alla realizzazione che negli anni si è fatto di un pozzo in Uganda che porta il nome di San Vito di Forio, al contributo per il restauro della facciata della Chiesa Madre, della facciata della Chiesa di San Gaetano in Forio ed ancora all’organo settecentesco custodito in Basilica e alla realizzazione di una nuova campana. Durante gli anni il comitato di San Vito ha espresso la sua solidarietà con l’intenzione di tutti i Foriani che contribuiscono attivamente alla realizzazione della festa patronale per aiutare una famiglia in difficoltà per problemi di salute gravi del loro figlio. Sicuramente in quest’anno il primo pensiero andrà per i nostri fratelli terremotati e ci sarà l’indizione di un bando di concorso per una borsa di studio per i ragazzi delle scuole medie, in tal modo le nuove generazioni si potranno affascinare con un tema scolastico al nostro giovinetto Vito, Patrono di Forio. A proposito di San Vito, nella serata del 7 gennaio l’associazione “Gaudium et Spes” ha proiettato il video della vita di San Vito e ha riproposto dal vivo l’ultima parte della rappresentazione sacra. Il copione fu scritto dal Dott. Carmine Esposito, “O Vito dalle angeliche sembianze”, il volto angelico del giovane Vito dalla bottega del Sanmartino alle maestranze degli orefici Del Giudice. Il Vescovo è rimasto molto contento della rappresentazione dove si è messo in evidenza il dolore che i contadini nella metà dell’800 avevano nei confronti delle viti malate a causa dell’oidium., il parassita della vite che intaccò tutti i vigneti isolani; erano gli anni del problema della peronospera, ma poi il prodigioso miracolo con l’arrivo dello zolfo da parte dei tre fratelli siciliani, i fratelli Sanfilippo, padre e figli provenienti da Lipari, terra natia del giovane Vito. A luglio prossimo ci sarà la pubblicazione della Tesi di laurea del Dott. Carmine Esposito, il quale nel 2011 presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli in Conservazione dei beni culturali in storia delle tradizioni popolari dedicata al celeste patrono San Vito; fede, devozione e senso di appartenenza a Forio in Ischia. Mercoledì 10 invece il tutto si è concentrato al Santuario della Madonna della Libera, in quella antica contrada foriana che attraverso un groviglio di vicoletti altomedievali sfocia al Santuario seicentesco. Nel pomeriggio, invece, il Vescovo ha incontrato i rappresentanti dell’associazione calcistica “Virtus Libera”, dialogando e pregando con loro nella celebrazione eucaristica. A seguire l’incontro con le famiglie e i fidanzati prossimi al matrimonio ribadendo più volte che la famiglia è l’espressione della piccola chiesa domestica; il tutto sotto lo sguardo della Madonna della Libera, regina delle famiglie. Ogni coppia deve tener presente che nella vita ci possono stare difficoltà, ma se si tiene come riferimento la famiglia di Nazareth la loro casa non potrà mai “crollare” perché fondata su una roccia solida, espressione della nostra fede.