Tanta voglia di essere famiglia. Questo il leit-motiv della serata di lunedì 26 gennaio al Cinema Excelsior con il quale si è aperto il cammino diocesano di formazione in preparazione al Sinodo Ordinario dei Vescovi del prossimo ottobre incentrato tutto sul tema della famiglia, prima vera e propria cellula della società e della comunità cristiana. Un cammino fortemente voluto dal nostro Vescovo Pietro al quale l’intera chiesa isolana in tutte le sue componenti sembra aver risposto sin dalle prime battute davvero alla grande con una serata d’apertura che ha fatto registrare “il tutto esaurito” per dirla in termini sportivi e che vedrà la partecipazione di ben 860 iscritti che si incontreranno settimanalmente per discutere di matrimonio e famiglia alla luce del questionario inviato dalla Santa Sede che sarà parte essenziale del Sinodo di ottobre 2015.
Ma si sa, non sono certo i numeri a fare la Chiesa né la temperatura della fede si può misurare col “termometro” dell’adesione ad un dato momento di vita ecclesiale. Ecco perché resta fondamentale andare alla profondità di quello che si sta vivendo cogliendone non solo la bellezza ma anche il messaggio che va concretizzato negli attimi della vita quotidiana. La serata di lunedì 26 è stato davvero un ottimo punto di partenza in tal senso verso un cammino che di certo andrà ad arricchire il cuore di tanti; già la preghiera introduttiva ci parlava di amore sponsale (salmo 128) e di quell’invio missionario che è richiesto ad ogni cristiano sulla scorta del Battesimo ricevuto (Lc 10, 1-9), mentre le note di “Nazareth ci proiettavano in modo ancor più pieno nel cuore del messaggio da accogliere e ridonare: essere famiglia ed essere Chiesa che sa volare alto puntando alla Santità tramite i gesti di ogni giorno. C’è stato poi spazio per riascoltare le parole rivolte da Papa Francesco ai partecipanti alla Veglia di preghiera svoltasi all’imbrunire dello scorso 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi (il video lo potete rivedere su chiesaischia.it), vigilia dell’inizio del Sinodo straordinario dei Vescovi, in cui il Santo Padre ha evidenziato 3 parole chiave indispensabili per percorrere un cammino davvero autentico soprattutto nel rapporto tra Chiesa e famiglia: ASCOLTO di Dio “fino a sentire con Lui il grido del popolo” , CONFRONTO sincero, aperto e fraterno, SGUARDO di Cristo che si posa ed è in ogni essere umano, anche quello che sembra portarci qualcosa che per noi è inaccettabile e scandaloso.
Don Pasquale Trani, coordinatore dello scorso Convegno Diocesano e delegato per la Pastorale Familiare diocesana e regionale, ha introdotto non solo la serata ma anche l’intero cammino che lunedì ha preso il via raccomandando di viverlo come momento di Grazia e di scambio sincero di idee, riflessioni, testimonianze; subito dopo è stata la volta dei due interventi centrali che hanno davvero “saziato il cuore” dei tanti presenti spingendoli ad un ancor più grande impegno nella vita familiare e cristiana.
I coniugi dott.ssa Lucia Miglionico e Giuseppe Ciaravella ci hanno fatto “respirare” autenticamente quanto da loro stessi vissuto nel Sinodo straordinario dei Vescovi dello scorso mese di ottobre 2014 anch’esso imperniato sul tema della famiglia, al quale erano stati invitati come uditori; tante notizie sono arrivate alle nostre orecchie e in tanti hanno provato a raccontare la propria verità distogliendo il nostro sguardo da quella che possiamo senz’altro definire una straordinaria occasione come ha ripetuto alla fine il nostro Vescovo, donataci dal Signore e da Papa Francesco per riflettere come Chiesa tutta su una tematica quanto mai attuale come la famiglia e sulle problematiche che sempre più la attanagliano. “Ci siamo chiesti come il Signore avesse scelto proprio noi – hanno ricordato i coniugi Ciaravella – forse la risposta stava nel fatto che venendo da S.Giovanni Rotondo siamo stati ‘sospinti’ dall’aiuto di Padre Pio che voleva lì in quella assise, due figli del paese che lo ha ospitato in vita e che ne custodisce ora le spoglie mortali”. La loro è stata davvero un’esperienza che segna la vita con la possibilità di stare a tu per tu con il Santo Padre presentandogli, perché no, anche ciò che gli stava a cuore come nel caso della dott.ssa Miglionico i suoi teneri pazienti della pediatria oncologica che in quei giorni hanno accompagnato con la preghiera il Sinodo dei Vescovi e tutte le famiglie del mondo.
“Sentire il grido del popolo senza avere paura di dialogare con esso: noi spesso abbiamo paura di dialogare con il mondo quasi per timore di esserne inquinati mentre è importante ascoltare ciò che esso ha da dirci senza remore, con autenticità ed uno sguardo sincero non andando appresso a quanto ci dicono i media ma senza perdere lo sguardo fisso su Gesù Cristo che fa bella la nostra vita”, questo il messaggio centrale che dal Sinodo del Vescovi è giunto tramite i coniugi Ciaravella sino a noi: fidarsi dell’Amore provvidenziale di Dio, affidare a Lui la vita e la scelte di ogni giorno, rimettere nelle Sue mani le fatiche e le gioie della vita familiare e personale; “abbiamo toccato con mano che la famiglia è il cuore della Chiesa e che i Padri Sinodali non erano lì a dire le proprie opinioni sulla Famiglia ma che tramite loro giungeva il grido di ogni famiglia del mondo”.
Chi invece ci ha raccontato un modo diverso ma non meno intenso di vivere il Sinodo dello scorso mese di ottobre insieme al suo grande impegno per la Famiglia è stato don Silvio Longobardi, che ha portato con sé le reliquie dei beati Luigi e Zelia Martin, genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino. Don Silvio è impegnato con la sua comunità a diffondere la santità coniugale di questi e di tanti altri coniugi che semmai ci risultano essere alquanto sconosciuti ma che nel silenzio e nella fatica, nella gioia e nell’impegno quotidiano del focolare domestico hanno saputo costruire la propria santità come pienezza d’Amore vero. Durante i giorni del Sinodo don Silvio si trovava in Africa, in Burkina Faso, dove la Comunità in cui vive ha una missione e mentre gli arrivavano gli echi del “sinodo mediatico” parziale e spesso deformato lui sentiva che la cosa più importante da fare era pregare per questo momento così grande per tutta la Chiesa e per le famiglie in modo particolare; anche ad Angri, sede della sua comunità, nella cappella dedicata ai coniugi Martin si è vissuta l’esperienza dell’Adorazione Eucaristica permanente durante tutti i giorni del Sinodo.
Don Silvio ha rimarcato l’importanza del Sinodo come risorsa per la Chiesa perché va ad accendere i fari su una realtà come quella della famiglia troppo spesso isolata e bistrattata, spesso presentata solo nei suoi aspetti oscuri e nello stesso tempo è la famiglia ad essere una risorsa per la Chiesa: “la famiglia è il luogo dove un uomo e una donna si consegnano l’uno all’altro e in quel momento hanno tutto eppure a loro non resta niente, è il luogo in cui ognuno si consegna, consegna la propria libertà, consegna i sogni, ed è pronta a vivere tutte le gioie e tutti i dolori che quell’esperienza comporta, in essa entrano tutte le ferite e le fragilità della natura umana ma anche una irrefrenabile pienezza di vita che si trasmette in quella corrente d’Amore che unisce gli sposi”.
Don Silvio ha voluto donarci tramite la sua esperienza diretta di vicinanza alle famiglie, una riflessione importante sull’accompagnamento che come Chiesa siamo chiamati a donare ai fidanzati, agli sposi, alle famiglie che vivono al proprio interno situazioni di sofferenza e di disabilità, dove i genitori sono spesso impossibilitati anche alla semplice partecipazione all’Eucarestia domenicale: “come Chiesa dobbiamo domandarci cosa facciamo per queste famiglie, non facciamoci dettare l’agenda della vita pastorale dai media e da quello che ci propinano! Impariamo la grammatica dell’Amore, abbiamo bisogno di questo, ci sono momenti della vita familiare in cui è impossibile dividersi l’impegno e l’Amore stesso al 50%, spesso vi toccherà fare il 90% ed è lì che sta l’Amore in quei momenti in cui l’altro non può dare che quel poco che ha”.
Mons. Lagnese ha concluso con le sue parole questa serata di pura grazia: “dobbiamo dire davvero Grazie al buon Dio e a Papa Francesco per questa straordinaria opportunità di poter collaborare ai temi del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, è un’occasione che ci viene data per vivere un’esperienza di Chiesa in cui mettere la famiglia al centro e per coglierne tutta la bellezza. A questa esperienza è di certo collegata una Grazia che già stiamo cogliendo in questa serata ricca di spunti e riflessioni. Viviamo questo cammino anche come Chiesa locale accompagnandolo con la preghiera sapendo che il protagonista di ogni azione della Chiesa è sempre e solo lo Spirito Santo. Vogliamo raccogliere le tante ferite delle nostre famiglie per annunciare il Vangelo della misericordia”
La famiglia nel cuore della Chiesa Universale e di quella di Ischia in particolare in questi due mesi che saranno certo di pura Grazia per poter sperimentare ancora di più la bellezza del sorprendente Amore di Dio.
Francesco Schiano per
Foto di Giovan Giuseppe Lubrano