In 55 da Ischia abbiamo accolto l’invito di Papa Francesco a partecipare all’incontro delle famiglie, promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana, in occasione dell’apertura della XIV Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
Una grande emozione. Senza parole. Ritrovarsi in piazza San Pietro insieme al Papa in un momento storico per la Chiesa universale quale l’apertura del sinodo delle Famiglie, è davvero un’esperienza indimenticabile. Sabato 3 ottobre siamo partiti dalla nostra isola, carichi di entusiasmo per poter partecipare nel pomeriggio alla veglia di preghiera organizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana. La diocesi di Ischia c’era. Quasi in prima fila (con una piccola delegazione sul sagrato di fianco al Papa) abbiamo potuto vivere la gioia di pregare insieme per i Padri Sinodali. Durante il pomeriggio di veglia, si sono alternati momenti di esperienze che ci hanno aiutato a meditare sul senso della famiglia. Le parole ascoltate sono state davvero significative e hanno raccontato le varie fasi della vita di famiglia, come l’esperienza di una coppia di fidanzati appartenenti a culture diverse, ma che grazie all’amore di Dio hanno fatto della loro diversità un punto di forza per il loro rapporto. Lui cubano, completamente lontano dalla Chiesa, per amore della sua fidanzata ha imparato a conoscere Dio in famiglia, mettendolo al centro delle proprie scelte e ponendolo come punto di partenza per la creazione di una nuova famiglia cristiana. O come l’esperienza della famiglia di Pisa che racconta di un amore più forte della sofferenza. Lei da due anni è afflitta da una rara malattia che la ostacola nei movimenti fisici. Ha vissuto momenti di disperazione, rabbia, pianto. Insieme al marito però ha incontrato Dio nella malattia. Adesso insieme continuano a credere al Suo amore nonostante le difficoltà.
Emozionante è stato l’arrivo di Papa Francesco che nel suo intenso discorso ci ha ricordato che ogni famiglia è luce, per quanto fioca, nel buio del mondo, e che solo amando gli altri si impara ad amare Dio.
Ci ha esortati a guardare la famiglia di Nazareth come fece Charles de Foucauld, “alla sua vita nascosta, feriale e comune, com’è quella della maggior parte delle nostre famiglie, con le loro pene e le loro semplici gioie; vita intessuta di serena pazienza nelle contrarietà, di rispetto per la condizione di ciascuno, di quell’umiltà che libera e fiorisce nel servizio; vita di fraternità, che sgorga dal sentirsi parte di un unico corpo”. Il clima che si respirava in pizza San Pietro durante la veglia era quello di un’unica grande famiglia in festa che, accogliendo l’invito del Papa, è pronta a uscire e ripatire pronta a far vedere al mondo la bellezza della famiglia proprio come vuole evidenziare il Sinodo.
Domenica 4 ottobre abbiamo partecipato alla messa del Papa di apertura del Sinodo, nella basilica di San Pietro. Molto intensa e bella l’omelia di Papa Francesco, con i tre punti che ha elencato e spiegato: la solitudine che oggi investe la società, l’amore tra uomo e donna e la famiglia. Soprattutto la parola “solitudine”, ha stupito tanto perché sembrerebbe essere in disarmonia con il mondo di oggi sempre “collegato in rete” e forse è proprio questo quello che fa riflettere di più.
Durante il viaggio di ritorno in autobus c’è stato uno scambio di impressioni.
E’ stato bello notare come ci siano esperienze concrete di vita vissuta, dove le Parole del Papa trovano corrispondenza anche tra di noi. Ad esempio, una nostra comunità parrocchiale ha adottato una famiglia macedone e si sta adoperando per il loro inserimento sulla nostra isola. La cosa più bella è amare queste persone soprattutto nelle cose più semplici come ad esempio organizzare una festa di compleanno per la mamma, o altre cose del genere.
Essere a Roma ci ha reso consapevoli di aver partecipato ad un momento storico della vita della Chiesa! Anche noi, come le tante famiglie presenti in piazza San Pietro, vorremmo “ripartire da Nazareth” come ci ha indicato Papa Francesco. Ripartire da quei rapporti semplici e belli che hanno contraddistinto la Santa Famiglia, volendo essere anche noi “famiglie in uscita” che non restano chiuse nelle loro certezze ma pronte ad accogliere e a dialogare con tutti.
A cura della Pastorale familiare della diocesi di Ischia