Carissimi studenti delle scuole di Ischia,
il Signore vi dia pace!
All’inizio del nuovo anno scolastico giungano a voi, ai docenti, ai dirigenti e a tutte le altre persone che lavorano a servizio della comunità scolastica, i miei auguri di ogni bene. Con voi saluto anche le vostre famiglie e le vostre comunità parrocchiali.
Nel pensarvi alla ripresa delle attività scolastiche mi è venuto quasi spontaneo tornato indietro con la mente al bellissimo incontro con Papa Francesco che la Scuola italiana ha vissuto a Roma il 10 maggio scorso. In quella occasione, attraverso le parole del santo padre, abbiamo compreso con più chiarezza, come sia importante la scuola e come occorra che essa sia da tutti noi sostenuta ed amata.
Perché la scuola è importante e va amata?
Il papa dopo aver accennato alla sua esperienza personale, ha dato quattro risposte!
La scuola va amata perché essa è, dice il papa, sinonimo di apertura alla realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti, delle sue dimensioni. La scuola ci insegna a capire la realtà. È importante perché in essa s’impara ad imparare. Ricordando don Lorenzo Milani, dice il papa: se uno ha imparato a imparare, – è questo il segreto, imparare ad imparare! – questo gli rimane per sempre, rimane una persona aperta alla realtà! In questo gli insegnanti sono i primi che devono rimanere aperti alla realtà, con la mente sempre aperta a imparare!
La scuola va amata perché è un luogo di incontro. È un luogo di incontro nel cammino. Si incontrano i compagni; si incontrano gli insegnanti; si incontra il personale assistente. I genitori incontrano i professori; il preside incontra le famiglie, eccetera. È un luogo di incontro. E noi oggi abbiamo bisogno di questa cultura dell’incontro per conoscerci, per amarci, per camminare insieme.
La scuola va amata perché ci educa al vero, al bene e al bello. La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, il senso del bene e il senso del bello. E questo avviene attraverso un cammino ricco, fatto di tanti “ingredienti”. Ecco perché ci sono tante discipline! Perché lo sviluppo è frutto di diversi elementi che agiscono insieme e stimolano l’intelligenza, la coscienza, l’affettività, il corpo, eccetera. Queste tre dimensioni – dice il papa – non sono mai separate, ma sempre intrecciate. Se una cosa è vera, è buona ed è bella; se è bella, è buona ed è vera; e se è buona, è vera ed è bella. E insieme questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi.
E, infine, la scuola va amata perché in essa non solo impariamo conoscenze, contenuti, ma impariamo anche abitudini e valori. Si educa per conoscere tante cose, cioè tanti contenuti importanti, per avere certe abitudini e anche per assumere i valori. E questo è molto importante.
Carissimi, mi auguro che la scuola vi aiuti a realizzare quanto indicatoci da Papa Francesco. Per questo è necessario che tutti crediamo in essa e che ci adoperiamo in suo favore ben consapevoli che essa nel campo della formazione della persona, dopo la famiglia e con la famiglia, gioca un ruolo insostituibile. Per questa opera lavoriamo insieme! Anche voi credete nella scuola e vivete da protagonisti il tempo che vi è dato, sapendo che la vera educazione ci fa amare la vita e ci apre alla pienezza della vita!
“Per educare un figlio ci vuole un villaggio”! Facciamo nostro il proverbio africano suggeritoci dal papa e, insieme, mettiamo mano al cantiere della vita!
È questo il mio augurio per tutti voi!
Vi abbraccio e vi benedico!
Ischia, 14 settembre 2014
Il vostro vescovo
+ Pietro Lagnese