Se c’è un luogo, una contrada, un tempio dove batte forte la devozione per la Madonna della Libera sulla nostra isola questi è senz’ombra di dubbio il Santuario a lei dedicato nella Chiesa di San Carlo a Forio, nella contrada Cierco. Lì i cuori dei fedeli si rivolgono a lei con fiducia filiale e ogni giorno le tributano l’omaggio della loro fede. La seconda domenica di novembre di ogni anno però ecco che quel culto si riaccende di entusiasmo sempre nuovo per rendere solennemente onore alla mamma di tutte le mamme.
Mons. Lagnese si è unito anche quest’anno alla gioia della Comunità Parrocchiale di San Vito, della Contrada Cierco e di tutti i foriani domenica scorsa 9 novembre celebrando l’Eucarestia domenicale nel giorno in cui la Chiesa tutta ha fatto memoria della Dedicazione della Basilica Lateranense. Presenti con lui anche il Parroco mons. Giuseppe Regine, il diacono Salvatore Nicolella e il P. Predicatore, padre Dino Tessari, oblato di Maria Immacolata.
La Chiesa è immagine viva di Cristo, e tutti noi siamo membra vive di questo corpo; questa l’immagine che mons. Lagnese ha voluto lasciarci nella sua omelia, con un invocazione e uno sguardo speciale a Maria, tempio Santo del Signore Gesù:
“La Festa che celebriamo oggi potrebbe sembrarci apparentemente lontana da noi: la festa del giorno in cui fu consacrata al Signore la Chiesa del Ss.mo Salvatore e di San Giovanni Battista e S.Giovanni evangelista nel Laterano in Roma. Costruita da Costantino all’indomani dell’editto di Milano, parliamo dunque del IV secolo d.C., una Chiesa che davvero sembra avere a che fare poco con noi e invece è una Chiesa che ci riguarda molto da vicino perché quella è la “madre di tutte le Chiese dell’urbe e dell’orbe” , della città di Roma e del mondo intero, perché è la sede del Vescovo di Roma, è la sede di Pietro,la Chiesa del Papa, dalla quale Egli annuncia la Parola di Dio, celebra i Sacramenti e diventa fondamento dell’unità per tutte le chiese sparse nel mondo. Ma la festa di oggi ci invita anche a chiederci: ma cosa è la Chiesa? Quando noi usiamo questa parola spesso la riferiamo ai luoghi di culto, ma la Chiesa prima di essere un luogo è una realtà viva; abbiamo ascoltato oggi nel Vangelo Gesù che va nel tempio, e fa dei gesti strani che noi mai ci aspetteremmo: rovescia i tavoli dei cambiavalute, manda lontano coloro che vendevano colombi, fa una frusta con delle corde e caccia tutti via.
Come mai avviene questo? Forse Gesù è arrabbiato e incollerito per certi atteggiamenti che disonorano il tempio, dimora del Signore? Non è proprio così. Egli fa un gesto che va ad indicare una realtà, che cioè è finito il tempo nel quale per entrare in rapporto con Dio bisognava entrare nel tempio fatto di mani d’uomo e addirittura ‘commerciare con Dio’: io offro sacrifici a te e tu mi proteggi; c’è ora un nuovo rapporto con Dio che noi possiamo stabilire: un rapporto di figliolanza per il quale lui è nostro Padre. ‘Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere’, Gesù ci fa capire che è Lui il vero tempio e che questo avviene grazie alla sua Pasqua. Ma dove è oggi il corpo di Cristo? Il Corpo di Cristo è asceso glorioso al Cielo alla destra del Padre, ma di quel Corpo noi siamo le membra vive. Allora le Chiese fatte di pietra sono importanti ma solo perché segno di un’altra Chiesa che è fatta di persone e come vogliamo che le Chiese di pietra siano belle, accoglienti e decorose, così le Chiese di persone devono essere sempre di più Chiese belle, che fanno vedere e sentire questa bellezza di Dio.
Maria è stato primo tempio del Signore ed è per questo immagine e modello della Chiesa, Madre della Chiesa, allora stamattina ci rivolgiamo a lei in maniera particolare invocandola con il titolo di Madonna della Libera perché lei ci sia di modello nel costruire questa Chiesa, segno della Gerusalemme del Cielo. Chiediamo a Maria che ci liberi da tutti i fermenti di peccato, ci liberi da tutte quelle cose che rendono opaca la presenza del Signore in mezzo a noi, e non attirano gli altri al Signore. Ognuno possa con il suo esempio, come Maria, diventare modello della Chiesa. La Madonna della Libera ci protegga ed interceda per noi!”
Di Francesco Schiano
Foto di Alessandra Caruso e Ilaria Castagliuolo