MERCOLEDI’ 27 APRILE alle ore 20.30 nella Chiesa Cattedrale di Ischia si terrà l’ottava delle 14 catechesi diocesane sulle opere di misericordia corporale che si terranno lungo tutto l’arco del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco (8 dicembre 2015 – 20 novembre 2016).
A guidare l’incontro sul tema “SEPPELLIRE I MORTI” sarà Ernesto Olivero, Fondatore del “Sermig – Arsenale della Pace”, Torino.
Ernesto Olivero è nato nel 1940 a Mercato San Severino (Salerno), è sposato, con tre figli e sette nipoti. Ha lavorato in varie industrie del torinese e poi in banca fino alle dimissioni (1991). Nel 1964 ha fondato a Torino il Sermig, Servizio Missionario Giovani, insieme alla moglie Maria e ad un gruppo di giovani decisi a sconfiggere la fame con opere di giustizia, a promuovere sviluppo, a vivere la solidarietà verso i più poveri.
Da allora, sono stati inviati aiuti umanitari equivalenti a 800 aerei da carico e realizzati circa 3.050 interventi di sviluppo in 92 nazioni per dare “vita ai bambini” rendendo la comunità locale protagonista del proprio sviluppo. Per il reperimento dei mezzi il Sermig scommette sulla gente comune (che provvede al 93% del suo sostentamento), coinvolgendola in un nuovo stile di vita: la “restituzione”, cioè il meglio di me (capacità, risorse materiali, tempo, idee…) 24 ore su 24 a servizio del bene comune e dei più poveri.
Negli anni ’80 all’interno del Sermig nasce la Fraternità della Speranza, che conta attualmente un centinaio di aderenti: giovani, coppie di sposi e famiglie, monaci e monache che si dedicano a tempo pieno al servizio dei poveri, alla formazione dei giovani, con il desiderio di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza. Attorno alla Fraternità della Speranza, centinaia di volontari e il movimento internazionale dei Giovani della Pace si ispirano alla spiritualità e al metodo del Sermig.
L’Arsenale della Pace a Torino
Nel 1983 viene assegnato al Sermig in comodato dal Comune di Torino l’ex Arsenale Militare di Piazza Borgo Dora. Olivero, incoraggiato da Giorgio La Pira, sente che questo sarà il primo grande passo di una profezia di pace. Ne inizia la trasformazione con l’aiuto gratuito di migliaia di giovani, di volontari, di uomini e donne di buona volontà da ogni parte d’Italia. L’11 aprile 1984 è il Presidente della Repubblica Sandro Pertini ad inaugurare l’Arsenale della Pace. Le sue capacità organizzative ed imprenditoriali permettono negli anni la ristrutturazione complessiva di un’area di 45.000 mq. Per il grande lavoro svolto nella trasformazione dell’Arsenale e per l’attività incessante del Sermig a favore degli ultimi, Ernesto Olivero è stato definito “imprenditore del bene”. Là dove sono state forgiate buona parte delle armi utilizzate nelle due guerre mondiali, è sorto un “laboratorio” di convivenza, di dialogo, di formazione dei giovani, di accoglienza dei più disagiati, un monastero metropolitano, aperto 24 ore su 24. Vi trovano rifugio uomini e donne che cercano un aiuto per cambiare vita (in questi trentun anni sono stati realizzati progetti a favore di uomini e donne di 140 nazionalità). E’ luogo d’incontro per migliaia di giovani che da tutta Italia e dall’estero si danno appuntamento per confrontarsi, dialogare e crescere. E’ base di partenza per la solidarietà che raggiunge i cinque continenti. E’ luogo di preghiera e di silenzio, di cultura e di formazione. Nel 2008 le Istituzioni locali riconoscono l’opera come patrimonio del territorio e diventano Città, Provincia e Regione dell’Arsenale della Pace.
Il Sermig vive grazie al contributo gratuito di migliaia di amici e volontari che condividono tempo, professionalità, denaro, beni materiali e spirituali. La “restituzione” di queste risorse a favore dei più sfortunati permette al Sermig di essere sostenuto al 93% dalla gente comune.
Impegno con i giovani I giovani sono in cima ai pensieri del Sermig per le difficoltà che si trovano ad affrontare in questo tempo, ma sono anche la speranza per il futuro se si mettono in gioco preparandosi con lo studio, l’impegno, il servizio. Ernesto Olivero da sempre si spende senza sosta per offrire loro una testimonianza di vita e valori di riferimento. Dall’Arsenale della Pace, punto di riferimento per migliaia di loro, ha chiesto alle autorità mondiali che i giovani siano dichiarati “patrimonio dell’umanità” e come tali rispettati, accuditi, aiutati a crescere. I giovani del Sermig hanno siglato il loro impegno nella “Carta dei Giovani”. Per loro Olivero ha dato vita al movimento internazionale dei “Giovani della Pace” che si incontra in periodici appuntamenti mondiali radunando decine di migliaia di giovani per ridisegnare il mondo partendo dalle nuove generazioni e dalla pace (il primo si è tenuto il 5 ottobre 2002 a Torino con 100.000 giovani). A servizio degli ultimi Ernesto Olivero ha voluto che sin dall’inizio l’Arsenale della Pace fosse una porta aperta 24 ore su 24 sulla sofferenza, sulla miseria, sulla fame, sulla disperazione, sull’ingiustizia. Lo stile è quello di una famiglia che accoglie, con l’intento di aiutare chi con sincerità vuole uscire da qualsiasi situazione di degrado. Il Sermig esce continuamente dal suo Arsenale per andare incontro ai più poveri, in Rwanda come nel Darfur, in Romania e in Georgia, ma anche in Italia. Per l’impegno senza sosta che dall’Arsenale della Pace si estende al mondo dei sofferenti, nel 1992 Ernesto Olivero riceve il titolo di “Grand’Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana” conferito dal Presidente della Repubblica. Nel 1996 il Presidente della Repubblica lo nomina anche “Cavaliere di Gran Croce”. Nel 1999 ha ricevuto dall’Università di Torino la laurea honoris causa in Sociologia.