La Chiesa di Ischia celebra domenica prossima 4 settembre, ore 10.00, il Giubileo della Misericordia per i politici, le forze dell’ordine e la pubblica amministrazione dell’isola.
Alla celebrazione della Santa Messa presieduta dal nostro vescovo Pietro, nel Santuario di S. Giovan Giuseppe della Croce, sono stati invitati i signori sindaci e i consiglieri comunali delle sei municipalità isolane; i membri delle forze dell’ordine con i rispettivi comandanti e dirigenti; quanti svolgono attività politica; quanti operano nella pubblica amministrazione.
In preparazione all’evento, giovedì 1° settembre p.v., alle ore 20.30, nella Chiesa Cattedrale, il Cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente della Caritas italiana, terrà una catechesi giubilare sull’opera di misericordia “accogliere i forestieri”.
Il Card. Francesco Montenegro è presidente della CARITAS ITALIANA. Nato a Messina il 22 maggio 1946 ha compiuto gli studi ginnasiali, liceali e quelli filosofici e teologici nel Seminario Arcivescovile “S. Pio X” di Messina. Ha ricevuto l’ordinazione presbiterale l’8 agosto 1969 con incardinazione nell’arcidiocesi di Messina. E’ stato vice parroco in una zona periferica della città, prima di diventare segretario particolare degli arcivescovi Fasola e Cannavò e poi vicario generale con Marra e vescovo ausiliare con La Piana, su nomina di Giovanni Paolo II. Molto forti le prese di posizione dell’arcivescovo di Agrigento contro la mafia. Nel luglio 2012 Montenegro vietò i funerali pubblici di Giuseppe Lo Mascolo, un boss di Siculiana. “L’unico modo per imbavagliare la mafia è fare sul serio, amare e cercare la verità e il bene, rifiutare la mediocrità, i compromessi e il conformismo. Se la mafia c’è è anche colpa nostra”, aveva detto Montenegro durante i festeggiamenti in onore di San Calogero, il patrono di Agrigento. Ma Montenegro è anche un simbolo dell’accoglienza ai migranti, specie a Lampedusa dove tutti lo chiamano “don Franco”. “Mi preoccupa e mi fa soffrire – ha tuonato in passato – vedere come non tutti i cristiani abbiano il cuore aperto e mi addolora il fatto che anche tra gli operatori pastorali vi siano quelli che restano indifferenti o reputano il rimpatrio la soluzione al problema dell’immigrazione”. Il porporato è responsabile pastorale anche di Lampedusa. “La direzione – ha detto – è stato lo stesso Papa Francesco a indicarcela: è la strada dell’accoglienza, lo ha fatto quando ha ricordato l’enorme sofferenza ma anche la grande accoglienza che non è dare un tetto a chi arriva, ma è un’accoglienza di cuore. Papa Francesco – ha sottolineato Montenegro – è venuto a Lampedusa per indicarci la strada da percorrere. Ecco perché è la provvidenza a stare qui, al centro del Mediterraneo, ma è anche una grande responsabilità”.
Uomo molto semplice e comunicativo, partecipa come un semplice sacerdote ai campi scuola e alle attività della pastorale giovanile: i ragazzi lo chiamano semplicemente “Franco”.